Il Vulture, Il Conte e la Falena

20 Maggio 2008 -  Renato Spicciarelli

Tra le missioni faunistiche effettuate da Hartig nella sua vita in molte parti del mondo, quella nel Vulture costituisce un’avventura che segnerà per sempre il resto della sua esistenza. Ci si riferisce al viaggio in Lucania, effettuato negli anni sessanta, anni difficili per il Conte, che trova nella foresteria del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato a Monticchio Laghi un luogo che gli da tranquillità e gli permette di continuare le sue ricerche entomologiche e a vivere a modo suo. Si troverà bene tra i contadini e i montanari lucani, che lo circondano di disponibilità, di curiosità e anche di ingenuità. Qui, nel 1963, scopre la Bramea, che diventerà Acanthobrahmaea europaea Htg pochi anni dopo. Grazie alla sua tenacia riesce ad avere ascolto e ad ottenere più tardi la costituzione della Riserva Naturale Statale Orientata “Grotticelle” (1971), la prima al mondo finalizzata alla protezione di una farfalla e del suo habitat. Contribuisce anche alla conoscenza della lepidotterofauna di quest’area, descrivendo su “Reichenbachia”, nel 1968, Ephydryas aurinia lucana n. ssp. e Melitaea diamina nigrovulturis n. ssp. e segnalando su “Entomologica”, nel 1971, altre specie. Negli ultimi anni della sua vita prova a cedere la sua seconda collezione in Basilicata, ma non vi riesce.

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